L’Asia Centrale post-sovietica alla ricerca di un’identità tra tradizione e rinnovamento

Sede di svolgimento: Bagnacavallo
[I partecipanti interessati ad acquisire crediti universitari formativi previsti per questo modulo del corso (3 CUF) sono tenuti a sostenere una prova scritta]

Sabato 30 giugno
9.30
Ravenna e Samarcanda. Antiche Capitali Imperiali e Nuove Opportunità di Crescita dal Patrimonio allo Sviluppo.
Tavola Rotonda
Ravenna, Sala D’Attorre, via Ponte Marino, 2 Ravenna

14.00 Saluti delle autorità
14.30 A. Panaino
Zoroastrismo e identità politica in Asia Centrale
15.15 V. Allegretti
La visita di un Pontefice Romano in Kazakhstan
16.00 L. Garavaldi
Complessità giuridiche legate al terrorismo ed alle nuove forme di conflittualità interne ed internazionali
16.45 pausa
17.00 D. Guizzo
La guerra civile in Tadzhikistan
17.30 discussione

Domenica 1 luglio
10.00 B. Plunger
Enhancement of co-operations between scientific institutions in the European Union and Central Asia: experience and strategy of the Austrian Academy of Sciences.
10.45 V. Sadovski
I popoli dell’Asia Centrale: problemi sincronici e diacronici della loro autodefinizione linguoetnica e loro identità (meta)discorsiva
11.30 R. Faccani
L’Afghanistan e l’Ex Unione Sovietica: da nazione vicina a nazione occupata; dal controllo talebano al controllo occidentale.  Breve analisi sul passato e prospettive dei rapporti tra una entità al centro di interessi iraniani, pakistani, cinesi, occidentali e delle nazioni già Unione Sovietica
17.30 discussione
15.00 S. Mirzoev
La storia degli Yaghnobi nel periodo sovietico
15.45 E. Phalippou
A proposito di due libri recenti sull’antropologia in Asia Centrale
16.30 pausa
16.45 G. Rambelli
L’Asia Centrale dopo l’URSS. Il controllo delle merci.
17.30 discussione

L’Asia Centrale costituisce da sempre uno sistemi geopolitici fondamentali per l’equilibrio del Vicino e dell’Estremo Oriente; in epoca sovietica la sua importanza si è moltiplicata sulla base della scoperta e sfruttamento delle sue enormi potenzialità energetiche; questa condizione lungi dal favorirne il rapido decollo con il crollo dell’URSS, ha favorito uno sviluppo politico spesso autoritario nella sostanza, anche se ispirato a legislazioni costituzionali di modello occidentale. Come il corso evidenzierà uno dei più scottanti problemi di oggi è rappresentato dal processo di ridefinizione identitaria delle cinque repubbliche: a fronte di una tradizione islamica radicata dalla stragrande maggioranza dei suoi cittadini l’assetto costituzionale di questi Paesi è ispirato al rigoroso laicismo mutuato dal modello russo, anche in materia religiosa, con l’inquietante corollario della ripartizione tra religioni e sette, un distinguo che istituisce un forte fattore di sperequazione tra le varie confessioni praticate. Analogamente le 5 repubbliche non sono omogenee sul piano etnico, mentre appare forte la tendenza ad autodefinirsi secondo il modello dello stato-nazione occidentale. Ciò comporta il rischio di una progressiva compressione di fatto dei diritti e dei sistemi di tutela della minoranze. Il corso esaminerà in particolare il caso degli Yaghnobi del Tadzhikistan, una piccola popolazione che rappresenta per molti versi uno straordinario incunabolo culturale, religioso e linguistico delle più antiche civiltà dell’Asia Centrale e che rischia oggi di scomparire silenziosamente nel processo di omologazione delle identità in corso nella regione.

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